Introduzione
Il 14 maggio 2013 a Milano presso la FAST si è tenuta la “6a Giornata sull’efficienza energetica nelle industrie” organizzata dalla Fondazione Megalia e dall’AIEE.
In una sala piena con oltre 200 partecipanti ha aperto il Convegno il Presidente di Megalia, Adolfo Eric Labi, che ha ricordato come l’efficienza energetica è uno dei principali obiettivi dell’Unione Europea e che proprio nei momenti di crisi come l’attuale appare uno strumento utile per risparmiare, per ridurre il consumo di energia e di favorire nuove tecnologie.
Inoltre c’è un accordo pieno di tutte le forze politiche ed economiche per rilanciare l’efficienza energetica in tutti i settori ed in particolare nell’industria.
Subito dopo l’intervento dell’Ing. Labi ha preso la parola il Prof. Samuele Furfari della Commissione Europea che ha ricordato che uno degli obiettivi del 20-20-20 è proprio quello di ridurre il consumo di energia entro il 2020 del 20% obiettivo che però è ancora lontano perché la tendenza in atto, nonostante la crisi dei consumi è di arrivare al 2020 sotto la soglia del 20%. Furfari ha ricordato anche la direttiva sull’efficienza energetica emanata dall’Unione Europea e pubblicata il 14 novembre 2012 che prevede una riduzione di 1.470 milioni di Tep di energia primaria entro il 2020 con obiettivi nazionali da fissare da parte degli Stati Membri entro il 30 aprile 2013 e piani di azione relativi entro il 30 aprile 2014.
Ha poi preso la parola l’Ing. Marcello Capra del Ministero dello Sviluppo Economico che ha ricordato come l’Italia sta recependo la nuova direttiva europea sull’efficienza con le seguenti misure:
• Rafforzare le norme sulle prestazioni energetiche minime;
• Rendere stabile lo strumento delle detrazioni fiscali del 55% per le spese dedicate alla riqualificazione energetica degli edifici, attivo dal 2007;
• Introdurre strumenti di incentivazione diretta e indiretta per gli interventi della PA come il cosiddetto ‘Conto Termico’;
• Potenziare il regime obbligatorio di efficienza energetico basato sui Titoli di efficienza energetica (Certificati Bianchi);
• Consolidare il ruolo dei fondi strutturali attraverso i quali sono stati messi in atto programmi di promozione dell’efficienza energetica (POIN);
• Utilizzare i proventi delle aste per le quote di CO2 per interventi di efficienza energetica. L’insieme di misure di supporto potrebbe mobilitare al 2020 risorse per circa 25 miliardi di euro in grado di stimolare investimenti per circa 50 miliardi di euro.
Dopo l’Ing. Capra è intervenuto l’Ing. Rino Romani dell’ENEA che ha fatto un’analisi dello stato dell’arte dell’efficienza energetica nel settore industriale in Italia. Con il Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAE) si è già ottenuto un risparmio al 2011 nel settore industriale di poco più di un megatep e si dovrebbe arrivare al 2015 a circa 1,76 MTep. I migliori strumenti che hanno dato risultati utili sono stati i Certificati Bianchi (TEE) sui quali l’ENEA si è impegnata moltissimo con nuove schede e la revisione dei tempi di attuazione. In sintesi Romani ha fatto le seguenti conclusioni:
• Il driver decisionale che guida gli investimenti è principalmente l’obsolescenza impiantistica o la necessità di apportare modifiche al processo produttivo. L’EE è una conseguenza;
• Le ESCO lamentano difficoltà nel reperire capitali sufficienti per sostenere l’investimento in EE;
• Le banche concedono credito con molta parsimonia e soprattutto con limitata fiducia sui ritorni economici associati agli interventi di EE.
• Le analisi effettuate sull’efficacia comparata dei vari strumenti normativi attivati in Italia evidenziano il ruolo rilevante avuto dai Certificati Bianchi negli scorsi anni, con una crescita costante dei risparmi generati e con il miglior rapporto costo‐efficacia per lo Stato.
Nella I^ Sessione coordinata da Ennio Macchi del Politecnico di Milano hanno preso la parola, Luca Zanella dell’ABB che ha esposto l’esperienza della propria società nell’efficienza energetica per l’industria con il percorso che intraprendono quando approcciano il problema; Giordano Torri della Nidec-ASI che ha parlato delle reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia in impianti industriali; Giacomo Cantarella di Yousave che ha portato l’esperienza della sua società sulla utilizzazione dei Certificati Bianchi in una industria siderurgica; Flavio Beretta dell’ABB che ha messo in evidenza il sistema di misura come strumento per la migliore gestione dell’energia nel settore industriale e Paola Foladori dell’Università degli Studi di Trento che ha parlato dell’efficienza energetica nel trattamento delle acque reflue industriali. Nella II^ Sessione, Giovanni Riva del CTI ha moderato gli interventi di 5 relatori che hanno portato all’attenzione dell’uditorio altrettanti “case histories” molto efficaci per dimostrare come si può operare, anche con semplici interventi, per aumentare l’efficienza energetica nei vari settori industriali.
Ha iniziato Alessandro Foresti di Turboden che ha parlato del recupero di calore con tecnologie ORC nell’industria energivora; poi a seguire, Luca Bicchierini dell’Atlas Copco Italia che ha mostrato una esperienza di efficienza energetica nel settore dell’aria compressa, quindi Nicola Ducani di Yousave che ha esposto l’esperienza dei Certificati Bianchi come strumento di efficienza energetica su un forno di riscaldo. Gli ultimi due interventi sono stati quelli di Michele Chiapperini di Fiat e Francesco Farilla di Edipower che hanno parlato di interessanti esperienze di efficienza energetica nelle stazioni di pompaggio nel settore dei lubrificanti ed in una stazione di pompaggio che è stata rifatta a nuovo con evidenti miglioramenti di consumo di energia.
Ha concluso la giornata la Tavola Rotonda sul potenziale di efficienza energetica nel settore industriale in Italia coordinata da Edgardo Curcio dell’AIEE che ha messo in luce come sia ancora grande il potenziale di efficienza energetica nel nostro settore industriale e come la crisi abbia non poco intaccato le azioni in corso sia riducendo direttamente i consumi sia riducendo gli investimenti necessari alle modifiche dei processi produttivi.
Ha preso poi la parola Vittorio Chiesa del Politecnico di Milano che ha ricordato come anche la Strategia Energetica Nazionale da all’efficienza energetica la maggior importanza tra gli obiettivi posti al nostro Paese nel settore energetico per risolvere i consumi e migliorare la competitività del nostro settore industriale e come questo obiettivo è raggiungibile con costi molto bassi e sostenibili.
Su questi punti si è trovato d’accordo anche il secondo relatore della Tavola Rotonda Massimo Di Domenico di Assolombarda che ha spiegato cosa fa la sua Associazione per favorire l’efficienza energetica nei confronti delle medie e piccole imprese che, più di altre, hanno bisogno di conoscere come si deve operare. A tal proposito l’Assolombarda ha aperto uno Sportello Energia per fare consulenza e per diffondere la cultura energetica fra gli associati.
A rappresentare l'Associazione FIRE è stato Enrico Biele che, dopo aver presentato le attività svolte dalla stessa, si è intrattenuto sul ruolo dei soggetti consumatori di energia che hanno obbligo di nomina dell'energy manager, degli energy manager stessi, delle ESCo e sulla certificazione delle competenze per gestire al meglio l'efficienza energetica nel settore industriale, presentando anche le opportunità che ad oggi si presentano per i summenzionati soggetti all'interno del meccanismo dei certificati bianchi.
Walter Grattieri di RSE (CESI) ha posto l’accento sulle tecnologie elettriche per i processi produttivi ed ha ricordato come alcune di esse (pompe di calore, compressione meccanica del vapore, riscaldamento dielettrico) siano in grado di accrescere fortemente l’efficienza energetica nei vari processi industriali. Purtroppo, ha detto, in Italia molte tecnologie sono poco utilizzate a causa di forti barriere commerciali e quindi rappresentano attualmente un mercato di nicchia.
Successivamente ha parlato Stefano Malloggi di Enel che ha ricordato i problemi che attualmente attraversa il settore termoelettrico in Italia soprattutto per la concorrenza che ha da parte delle fonti rinnovabili che sono fortemente incentivate. Tra le sfide che il settore elettrico dovrà cogliere nei prossimi anni c’è quella delle “smart grid” perché la popolazione sarà portata a concentrarsi nelle aree urbane e suburbane perciò sarà necessario decentrare al massimo la rete.
Per l’ultimo relatore Giuseppe Merola di Edison, l’efficienza energetica è e sarà un buon “business” e come tale sarà affrontato da Edison che sta spingendo i propri clienti ad auto produrre nei siti industriali ed ad intervenire nei servizi ausiliari per migliorare l’efficienza e ridurre i costi.